NO BERLUSCONI DAY. 5 DICEMBRE 2009

Dic
2009
06

scritto da on Politica, Riflessioni d'autore

Nessun commento

Il grande giorno è arrivato, il giorno della contestazione verso un solo uomo...ehm mezzo uomo scusate.  Il NOBDAY alias No Berlusconi Day partito per scherzo in rete, su facebook, alla fine si è fatto ed è stato un successone. Il 5 dicembre verrà ricordato non solo come il giorno della contestazione di Berlusconi ma anche della sua filosofia di vita che ha pervaso il nostro Paese. Gente da tutta Italia, comprese le isole (me medesimo PRESENTE!), circa 700 bus, una nave dalla Sardegna e altri mezzi di fortuna, al ritorno alcuni addirittura chiedevano un passaggio mostrando il pollice verso l'altro!!! E non è finità qui! In tutte le più grandi città del mondo di tutti i continenti...New York, Londra, Zurigo ecc ecc..
Ma andiamo con ordine. Mancavano circa 10 giorni quando noi grillini ci siamo dati una mossa e abbiamo organizzato un paio di autobus ( un particolare ringraziamento va a Antonio alias Pampero sul Meetup degli amici di Beppe Grillo di Palermo3), in rete intanto i vari gruppi NOBDAY, che spuntavano come funghi da tutta Italia, pubblicavano i contatti da chiamare per prenotare un posto su altri autobus. Una interminabile serie di telefoni sbucavano ogni giorno man mano ci avvicinavamo alla fatidica data. Il viola, scelto dal comitato NOBDAY pervadeva ogni cosa, filmati, immagini e loghi su facebook, volti diventavano violacei ogni giorno che passava.  Il fermento si sentiva, le condivisioni diventavano sempre più ricorrenti, gli spot per la manifestazione passavano da account ad account. Il programma della giornata prendeva corpo, le adesioni aumentavano sempre più. Partiti politici, organizzazioni, associazioni, cantanti, e molta molta gente comune.
La conferenza stampa ha sciolto ogni dubbio e ogni diceria. Intanto mister B tace , i suoi servi snobbano la manifestazione quasi a presagire un flop o comunque la solita manifestazione che non rappresenta la nazione.  Cosa ci si aspetterebbe? Quante persone dovrebbero venire affinchè possa essere considerata un successo da parte loro ...mi chiedo? Lo dicano prima così sapremo anche le regole per quando saranno loro a manifestare.
Arriva venerdì 4 dicembre, finisco il mio lavoro quotidiano e mi preparo per la partenza. Indosso la mia divisa. Maglietta viola, pantaloni viola e soprattutto decido di andare nel primo negozio che mi capita per acquistare del tessuto per fare un bello striscione...viola naturalmente. Chiamo i miei amici di battaglia e mi confido sul metraggio e su come poi gestirlo. Alla fine bastano 6 metri di lunghezza per 1,4 di altezza. Del nastro adesivo bianco (usabile per scrivere le frasi), spillatrice, forbici e altro che potrebbe servire.  Non immagino neppure il successo che questa mia scelta avrebbe poi avuto il giorno dopo a Roma.
Prendo l'auto e vado all'appuntamento per la partenza, Piazzale Giotto a Palermo, ore 22:00. Arrivo prima, il tempo non è dei migliori, piove. Speriamo che Roma sia messa meglio. I ragazzi cominciano ad arrivare, poi gli autobus. Le quote le abbiamo pagate diversi giorni prima a chi si è impegnato di organizzare il tutto, 10 euro a persona. Abbiamo riempito due autobus, considerando anche un pò di gente da prendere a Messina.
Saliamo e si parte. L'ansia è grande, si spera in una bella giornata da tutti i punti di vista, che ci sia molta gente e che sia arrabbiata al punto giusto affinchè il messaggio arrivi a destinazione nei modi che noi tutti sappiamo. Nel tragitto, si chiacchiera, si parla del più e del meno, ma soprattutto delle aspettative del giorno dopo, della politica, di come dovrebbe essere, più sana, più pulita, non importano le idelogie, tutti siamo daccordo sull'onestà di chi deve farla. Tra un pò di musica, una bevuta e una fermata nei vari autogrill per la pausa bagno e qualche spuntino, si fanno i chilometri, abbiamo accumulato un pò di ore di ritardo che ci costeranno un cambiamento di programma. L'arrivo infatti sarebbe dovuto essere all'Eur ma, a causa del tutto esaurito di autobus arrivati da tutte le parti d'Italia, dobbiamo anticipare l'arrivo ad Anagnina. Arrivati finalmente alle ore 12 e 45 circa con ben quasi 4 ore di ritardo. Scendiamo ed è un via vai di persone, un vocio di dialetti ma accomunati da un unico colore: il viola che ci rende un pò fratelli almeno per un giorno. Ci guardiamo e ci abbracciamo un pò con gli sguardi. Recandoci verso la metropolitana di Anagnina ci si organizza con gli striscioni, machere, sciarpe e gadget vari da usare nella manifestazione che sarà alle ore 14:00. Il tempo quindi di fare uno spuntino e recarci al punto di partenza. Piazza della Repubblica. Prima però la cosa più importante, la scelta delle frasi da scrivere sullo striscione. Dispieghiamo il tessuto viola sul marciapiedi della stazione Termini, la gente ci osserva incuriosita, qualche poliziotto ci tiene d'occhio. Alla fine si decide. NO B DAY PALERMO BERLUSCONI FATTI PROCESSARE. Io ero favorevole insieme a Pampero di scrivere BERLUSCONI SUCA dopo NoBDay Palermo ma in democrazia vince la maggioranza e così è stato. La gente intanto a lavoro ultimato ci da il suo sostegno e solidarietà per il fatto che siamo venuti da Palermo, ma non sarà l'unico come sperimenterò durante la manifestazione.
Arrivati a Piazza della Repubblica, una folla enorme, uno sventolar di bandiere e gridar di slogan, bambini, anziani, cani e cartelloni di ogni tipo. Da "Berlusconi sei stato nominato", "Fatelo lavorare (Berlusconi disegnato da galeotto e palla al piede con il piccone in mano)", reggiseni viola a mò di stendardi, ma tante maschere di Silvio a sbeffeggiarlo. Slogan di ogni tipo, anche più crudi e duri ma molti sarcastici e graffianti. Ci sono purtroppo molte bandiere di partito, da Rifondazione comunista, IDV, Verdi, PD ecc ecc, Purtroppo perchè sarebbe dovuto essere il giorno del colore viola, non delle bandiere di partito che tra l'altro hanno fatto di tutto per non contrastare Berlusconi e per tale motivo sono anche stati puniti dal voto (vedi Rifondazione che ha invaso la piazza regalando bandiere e suonando canzoni popolari classiche di sinistra che non cito per pudore).
Ci incamminiamo perso Piazza San Giovanni. Durante il percorso è l'apoteosi. Dispieghiamo il nostro striscione e arrivano immediatamente gli incoraggiamenti, gli applausi e la solidarietà della gente di Roma che sorpresa dal fatto che giungevamo da Palermo ci sorride e ci dice "Grazie", ci applaude. Tutti a fotografare il nostro striscione e a mettersi in posa davanti per testimoniare "ci siamo noi davanti alla gente di Palermo". Per accontentare tutti dobbiamo rallentare e fermarci, le richieste di foto sono tantissime, centinaia, chi ci riprende, chi ci intervista, Sky ci intervista e il suo servizio ci vedrà protagonisti. Il nostro alla fine sarà uno dei pochi striscioni viola più lunghi. Il successo è inaspettato, non ci crediamo neppure noi che dall'euforia dimentichiamo un pò la nostra modestia e ci sentiamo un pò star per un giorno. Al centro dell'attenzione. I palermitani di Roma ci esprimono la loro vicinanza, gli amici di Messina vogliono onorarsi di essere accanto a noi e così pretendono di affiancare il loro striscione al nostro. L'unione fa la forza e gli slogan fioccano. Siamo carichi, un fiume di gente che lentamente inonda di viola le strade di Roma. Via Merulana è in piena, trabocca gente da ogni dove, dai balconi sventolano fazzoletti viola. Un tripudio. La commozione è tanta. Nessun incidente, una festa. Arriviamo a Piazza San Giovanni ed è gremita, non c'è lo spazio per tenere in alto lo striscione, occuperemmo la visuale e così pressati tra la folla seguiamo le testimonianze. Da Borsellino a Dario Fo e Franca Rame, da Fiorella Mannoia a Roberto Vecchioni e poi ancora gente comune che si batte per diverse cosè ma unita da un unico obiettivo, Berlusconi e il suo modo fi fare politica...il Berlusconismo.  le vicende Eutelia, il comitato NOPONTE, i ricercatori delle nostre università...via via fino a tarda sera. Unico neo a mio parere tra i personaggi che dovevano calcare il palcoscenico è stata l'assenza di un persnaggio nato nella rete, frutto della rete, che rappresenta più di ogni altro il cittadino qualunque che contesta Berlusconi, il suo nome è Tony Troja. I numeri parlano chiaro: 6500 contatti in pochi mesi e da solo, attraverso le sue canzoni satiriche contro questa classe politica ma soprattutto contro di lui, Silvio. Le sue canzoni, in particolare Vaffansilvio, doveva essere l'inno di questa giornata ma così purtroppo non è stato. Il comitato del NOBDAY ha così deciso..."Tony o canti soltanto o non se ne fa nulla", così mi ha confidato Tony Troja in chat. "Hanno paura che parli male del PD" mi riferisce e così messo davanti a questo aut aut lui ha deciso di dare forfait e di disertare il palco. La sua dignità ha avuto la meglio e ha preferito restare a casa. E' stata una sconfitta per gli organizzatori a mio modesto parere.  A parte questa ombra che mette in chiaroscuro la manifestazione tutto è stato comunque bellissimo. Per noi però è giunta l'ora di andare, ormai è buio e alle 21:00 dobbiamo essere pronti per la partenza. Un ultimo giro tra gli stand, un boccone e via verso casa. La soddisfazione è grande, la stanchezza pure. Siamo consapevoli però che ne è valsa la pena, ci siamo sentiti parte del coro. Abbiamo la certezza di aver dato una bella spallata. Si attendono adesso le critiche e i servizi in tv. Anche se siamo coscienti che il solito balletto delle cifre non ci darà la soddisfazione che ci aspettiamo, siamo convinti che il popolo della rete c'è e che sarà presente per tutta la presenza di questo uomo...ehm riscusate mezzo uomo... nel panorama politico italiano.
A bordo quindi, in metro, bus e via verso casa. Mestamente  ma per la stanchezza e non altro. Il ritorno sarà un pò silenzioso. Si dorme, scusate ma ce lo meritiamo!!!

Lascia un Commento