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scritto da on Palermo

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16 settembre 2009, la prima vera pioggia saluta il nuovo anno accademico all'Università di Palermo in Viale delle Scienze e causando non pochi problemi alla città intera.

Ma facciamo un passo indietro. A novembre 2008 viene eletto il nuovo Rettore, Roberto Lagalla, si fanno i conti e si scopre improvvisamente, e con sorpresa, che quelli fatti durante il precedente rettorato di Giuseppe Silvestri non sono così "sani" e che l'Università di Palermo non è tra le più "virtuose". Si scopre un buco che varia, a seconda delle voci, dai 30 ai 120 milioni di euro. Nel frattempo scade a fine febbraio il mandato del Direttore Amministrativo Mario Giannone, gli subentra Vincenzo Petrigni. Il tempo di capire la situazione che, appena poco più di due mesi, rassegna le sue dimissioni (problemi personali dirà lui ma voci insinuano l'impossibilità di un accordo con le parti sindacali del personale). Gli succede Gabriele Cappelletti a giugno, dura qualche settimana e anche lui getta la spugna ma in seguito alle insistenze del Rettore torna al suo posto ritirandole.

Dopo varie attività amministrative, a dire il vero incoraggianti come il suo predecessore Petrigni, si vedono i primi risultati, ma a fine agosto Cappelletti, per problemi ancora una volta familiari (afferma lui), lascia definitivamente. La situazione intanto del buco, in parte risanato e fatti i conti per bene, è di 19 milioni di euro. Da Petrigni a Cappelletti intanto partiva una attività di taglia e spremi che portava al risparmio fino all'ultima goccia, trattenendo anche molti dei finanziamenti destinati alla ricerca e trattenendoli in bilancio per tamponare le falle. Si grida allo scandalo ma si procede comunque. Nelle strutture si blocca ogni "spreco", se così si può chiamare, niente più acquisti di libri, niente più acquisti inopportuni, attività culturali limitate al necessario e molti degli ospiti di eventi culturali devono pagarsi anche alcune spese. Le strutture sono alla frutta, non hanno fondi per sostenere le normali spese di funzionamento. Gli edifici hanno parecchi problemi ma è estate e tutto procede nonostante tutto, a parte un episodio che ha molto di paradossale, presso l'edificio 15 dove lavoro, dove ha sede la mia struttura e la Facoltà di Scienze della Formazione.
Una ditta provvede a effettuare un intervento per una possibile crepa in cima all'edificio, fa dei test ed applica del materiale. Tutto qua, faccio delle foto. E' la prima avvisaglia del peggio. Siamo quindi arrivati ad oggi, la prima vera pioggia che oltre a bloccare mezza città porta alla luce le falle dell'edificio 15 in balia delle intemperie. Sono le ore 11:00 del mattino e mentre fuori diluvia, all'8° piano sento un colare liquido, a mò di rubinetto aperto, vado a controllare e vedo che alcuni pannelli del controsoffitto sono venuti giù a causa dell'acqua che proviene dal terrazzo dell'edificio. Scopro che ci sono stati diversi problemi, uno dei quali in Biblioteca Centrale di Scienze della Formazione, al piano -1, parte del controsoffitto ha ceduto per l'acqua infiltratasi chissà da dove, piove sui libri, per non parlare poi del cattivo odore dovuto alle condutture del perenne problema del sistema fognario (mai risolto). In seguito alla mia e altre segnalazioni si presenta il giorno dopo, per l'ennesima volta,  un dipendente dell'Ufficio Tecnico che, sorridendo, effettua il sopralluogo presso la mia struttura, immagino già la sua risposta ma comunque effettuo le mie domande. "Alcune cose si possono sistemare ma per quanto riguarda la perdita dal soffitto non è possibile, il terrazzo è una groviera e non ci sono soldi, non ce la facciamo a sistemare gli edifici di Viale delle Scienze".

Ma nella stessa giornata, per fare una battuta, piove sul bagnato. Scopro che molti dei contratti tra la Facoltà di Scienze della formazione e molti aspiranti docenti saranno a titolo gratuito, mandando nello sconforto molti di questi ultimi che ambivano ad una buona paga. Non ci sono i soldi per pagare le docenze esterne, forse molte discipline non saranno garantite nonostante ci sia il boom delle iscrizioni nell'Ateneo palermitano e a poche centinaia di metri si effettuano le selezioni degli aspiranti studenti (ignari di tutto) per l'accesso ai corsi di laurea. Docenze a titolo gratuito, solo per la gloria, magari a fine anno accademico verranno anche medagliati al suono dell'inno nazionale col tricolore della facoltà, rispolverato da una lunga vacanza nei bagni del 6° piano, tra lo scopettone e la ferraglia di materiale in attesa di essere smaltita. Che tristezza, proprio nella giornata della strage di militari italiani a Kabul, in Afghanistan.

Cosa ne sarà dell'Università di Palermo?

scritto da on Riflessioni d'autore

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Mi sono imbattuto per caso su facebook su un sito, ho scoperto essere quello del giornalista freelance (ex di report)  Paolo Barnard. Mi ha colpito la sua durezza verso la società, verso i movimenti che cercano di cambiarla, una durezza alla fine verso l'individuo che secondo lui deve essere protagonista di se stesso senza adulare o seguire l'altrui pensiero.  Così ho letto qualche suo articolo, e da grillino non ho potuto che soffermarmi su quello in cui attacca appunto il comico genovese, Travaglio e altri.

Ho scritto così di getto una mail e l'ho spedita, c'è qualche errore ma mi è venuta così, come un dipinto sotto ispirazione, e la cito pari pari così come l'ho spedita, errori compresi.

"Innanzitutto colgo l'occasione per ringraziarla dei servizi e delle informazioni che ci ha dato attraverso Report. Voi siete i nostri occhi, i giornalisti come lei sono il nostro mezzo per vedere meglio ciò che ci circonda. A volte sa non tutti hanno la sensibilità oculare di scorgere i particolari più piccoli e apparentemente nascosti. Noi umili cittadini abbiamo bisogno di GURU del giornalismo come voi, che ci aprano meglio gli occhi e ci raccontino i fatti.
Ho letto il suo articolo nel suo sito,
L'informazione & la deriva dei 'nuovi paladini dell'antisistema', che a differenza della orizzontalità che lei promuove, è l'espressione più verticale che ci sia. Come i classici media (giornali, libri, televisione) non permette di partecipare ed esprimere un'opinione o dissenso.
Lei ci impone in un certo senso di leggere ma non di controbattere se non attraverso l'anonimato dell'email.
La mia critica non ha odio nei suoi confronti, ripeto che ammiro la sua professionalità.
Io però la devo contraddire sulla sua tesi secondo la quale la società dovrebbe essere formata da tanti individui, ognuno con la propria verità. Lei ipotizza una anarchia dell'informazione senza punti di riferimento. Da sempre le idee sono partite da una mente, da un individuo, senza volerlo abbiamo una formazione che viene fuori in gran parte da ciò che reputiamo sia bene o male ed è il risultato di idee di altre persone di altri VIP intellettuali. Che ne voglia o no la società ha bisogno di punti di riferimento, non tutti abbiamo la capacità di cogliere l'essenza delle cose, a volte sono dentro di noi e non ce ne accorgiamo (parlo della mia esperienza di vita). A volte abbiamo bisogno di persone, come nel mio caso, Grillo, Travaglio, di Lei ed altri. Io ho vissuto in un paesino per 34 anni, poi per lavoro mi sono trasferito altrove, a Palermo, dove ho conosciuto un gruppo di persone con cui condividevo forma e idee di lotta. I grillini appunto. Ho conosciuto altre associazioni e mi sono unito a loro. La mia vita è cambiata, adesso ho molta rabbia dentro, vedo le cose molto più illuminate di prima. nel mio paesino, si, le notizie mi sconcertavano ma il giorno dopo ero quello di sempre. Grillo per me è stata la persona che mi ha fatto capire che bisogna si indignarsi, bisogna si andare a cercarsi le informazioni e criticare ma anche tirarsi le maniche su e darsi da fare. Sono diventato molto più attivista, adesso mi muovo, faccio domande scomode e protesto a viva voce e lotto per le cose in cui credo. Grazie  a Grillo ho trovato in me la rabbia di reagire. Le notizie di Report sono molto interessanti, per me Report è il miglior programma di informazione che esista in Italia, ma alla fine le persone se non ricevono una scossa non si muovono. Grillo, Travaglio hanno questa capacità e devo ringraziarli. Io non credo di aver perso l'autostima in me, anzi prima ero una larva umana ora credo in qualcosa e mi incazzo pure contro il mio piccolo sistema del mio paesino che vive fuori dal mondo fregandosene di quello che succede, dove la gente vota per un tornaconto personale, non crede in nulla.
Io non credo come lei che la verità sia molteplice, la verità è una. Bisogna fare di tutto per avvicinarsi il più possibile.
Anche lei è un trascinatore nel momento in cui avrà un seguito, lo voglia o no. Nel momento in cui le nostre idee avranno un consenso lo diventeremo. Io non credo di diventarlo ma altri si.
L'autoassoluzione avvien quando si parla in politichese generalizzando ma non quando si va al nocciolo del problema, la gente che ascolta Grillo o Travaglio può correre il rischio dell'autoassoluzione solo se si ferma all'apparenza, alla superficie delle denunce di questi personaggi. Non so lei cosa legga o come li vede ma Grillo, Travaglio citano molto spesso fonti. Non sto osannandoli, anzi a volte sono in disaccordo con loro ma nella stragrande maggioranza dei casi mi riconosco in loro.
Lei vuole che ognuno sia padrone di se stesso ma questa è una utopia che non porterà mai da nessuna parte la forza non è nel singolo ma nell'insieme. Per un cittadino di Palermo è normale buttare spazzatura a terra ma non a Zurigo o Bolzano, lì verrebbe additato ed escluso dalla società. Il gruppo, la coalizione fa la forza e molto spesso la legge.
I movimenti sono l'unione di individui con idee comuni, lei vorrebbe tanti movimenti quanti individui sul pianeta? Una catastrofe. Una Utopia.
Un consiglio, renda orizzontale il suo sito, crei un blog."

Il sito di Paolo Barnard: http://www.paolobarnard.info/

In nome di Bettino.

Set
2009
08

scritto da on Palermo

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Ho scoperto leggendo in rete, mi scuso ma non lo sapevo, che esiste una Fondazione Craxi. Beh nulla di anormale, visto che l'ha fondata la figlia Stefania. Ma con mio stupore ho letto sul sito di Antonio Di Pietro che tale fondazione verrà finanziata con soldi pubblici mentre altre fondazioni come quella di Sandro pertini o Gabriele D'Annunzio non riceveranno un euro. Spero non sia vera questa seconda ipotesi. Così mi sono detto "Vado a dare un'occhiata in rete.

Vedo che tale Fondazione ha un bel sito e all'art. 3 dello statuto dice:

La Fondazione,  che non ha fini di lucro e non può distribuire utili,  ha per scopo principale la tutela della personalità, dell’immagine, nonché del patrimonio culturale e politico di Bettino Craxi e la promozione, lo sviluppo, il sostegno e la diffusione delle idee di progresso, giustizia e libertà che hanno sottinteso alla sua opera.

La Fondazione intende perseguire obiettivi di sviluppo e diffusione di valori etici, umanitari e solidaristici e si prefigge come scopo lo svolgimento di compiti di vario genere finalizzati ai menzionati fini etici.

Ne avrà di lavoro per tutelare l'immagine di quest'uomo!  Invece credo che avrà poco da diffondere quando parla di valori etici. Eh si perchè di etico nella politica di Craxi c'era ben poco visto lo stesso "Craxi non era uno statista, è stato solo il fondatore del sistema dei finanziamenti illeciti ai partiti, un incallito corrotto e corruttore che ha distrutto il sistema economico italiano fondandolo sul meccanismo clientelare piuttosto che su quello meritocratico. Un meccanismo per cui appalti e lavori pubblici finirono nelle mani del miglior offerente invece che del più capace."(dichiarazione di Antonio Di Pietro che io ammiro e in cui credo, notizie tra l'altro confermate anche dalle sentenze e riportate su wikipedia).

Su Wikipedia si legge ancora: “La Fondazione Craxi è una fondazione nata il 18 maggio 2000 allo scopo di tutelare la personalità, l'immagine, il patrimonio culturale e politico di Bettino Craxi attraverso la raccolta di tutti i documenti storici che riguardino la sua storia politica”.  Mi chiedo se la sig.ra Stefania Craxi menzionerà e archivierà anche le migliaia di pagine delle inchieste giudiziarie che hanno visto suo padre condannato in contumacia mentre era latitante e tutte le altre inchieste dichiarate estinte come, ironia della sorte, il protagonista.

Sul sito della fondazione si legge:

"La Fondazione Bettino Craxi è stata costituita il 18 maggio 2000, da Stefania Craxi, figlia del leader Bettino Craxi, la cui scomparsa è avvenuta ad Hammamet, in esilio, il 19 gennaio 2000."

Dovrebbe correggere una parolina la signora Craxi, al posto di "in esilio" metta "da latitante" visto che per la legge uno che fugge sottraendosi alla giustizia è tale.

Wikipedia da una rappresentazione del personaggio Craxi molto più vicina alla realtà di quanto sostenga la figlia e si legge anche che è stato proposto di intitolare una via in suo onore a Roma. Sapete chi è il proponente? ... Walter Veltroni, si proprio lui. Non mi sorprendo quando Grillo chiama questo sistema Veltrusconismo. Craxi è "l'amico" che lega i due personaggi politici nostrani. Adesso il compito di intitolare la strada a Craxi è in mano ad Alemanno...buon lavoro.

scritto da on Riflessioni d'autore

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Mi vergogno ....

di un'Italia delle idelogie e poche idee;

di un'Italia che fa finta di nulla;

di un'Italia che non si indigna e non ha pudore;

di un'Italia in mano ad un puttaniere;

di un'Italia che non sa cosa sia l'etica, che affida alla magistratura l'opera di pulizia politica;

di un'Italia che nonostante le condanne della magistratura abbia pregiudicati di ogni reato in parlamento;

di un'Italia dove i mafiosi vengono giudicati eroi e chi muore per mano mafiosa invece dimenticato;

di un'Italia dove si finanzia, con soldi pubblici, una fondazione in nome di Bettino Craxi e non quella di Sandro Pertini;

............

scritto da on Riflessioni d'autore

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Mi sono imbattuto in un articolo molto simpatico di un blog graficamente uguale al mio ma molto più divertente e sporcaccione!!
Il titolo è uguale a questo e devo farvelo leggere, ve lo riporto pari pari, cito anche la fonte alla fine caso mai vi venisse in mente di andarci a dare un'occhiatina. Un articolo che fa delle ipotesi molto improbabili ma che incredibilmente ho pensato fossero ammissibili. Tempo fa, lo giuro, me le sono poste anche io queste domande, mi sono venuti gli stessi dubbi ma alla fine ho ritrovato la retta via e la luce davanti a me.

"All’improvviso, così, nel bel mezzo della notte più buia e tempestosa che i miei spermatozoi ricordino, come se da sotto il letto fosse spuntato Calderoli a rimboccarmi le coperte, mi sono svegliato madido di sudore, urlando a squarciagola un lunghissimo e profondissimo “noooooooo” inzuppato d’orrore e grondante sangue marcio.

E se Berlusconi avesse ragione?

E se fossero vere tutte le sue sparate sulle toghe rosse, la giustizia ad orologeria, la magistratura politicizzata, tenuta per le palle da Fassino, D’Alema, Diliberto e Pecorario Scanio?

E se fosse vero che Prodi è riuscito nell’impresa di rovinare l’Italia in meno di due anni? E se fosse vero che la sinistra è irrimediabilmente corrotta, in quanto geneticamente statalista ed assistenzialista? E se fosse vero che se governassero loro, i comunisti – Dio, come mi fa ribrezzo anche solo scrivere questa parola, adesso! – la nazione sarebbe flagellata da terrore, distruzione e morte?

E se fosse vero che la mafia verrà finalmente debellata dal governo in carica? E se fosse vero che con le grandi opere, tra cui delle leggiadre centrali termonucleari raffreddate a fiato, renderanno il Belpaese la prima potenza mondiale? E se fosse vero che, se lo avessero lasciato lavorare, a quest’ora sarei sprofondato in una Jacuzzi d’oro massiccio traboccante di dobloni, anziché in una fossa biologica straripante cacchina liquidina?

E se fosse vero che Lui è il più grande statista di tutti i tempi? E se fosse vero che Bush ed i potenti del mondo lo temono e lo rispettano come tale? E se fosse vero che non è vero niente che Lui ha corrotto i giudici e frodato il fisco per arricchirsi? E se fosse vero che i suoi più stretti collaboratori sono stati condannati per corruzione ed associazione mafiosa, ma Lui non sapeva niente?

E se fosse vero che, così come ha risolto il problema dei rifiuti a Napoli, renderà la penisola una grande e ancora più bella copia di Milano 3?

E se fosse vero che Prodi è un mafioso per di più incapace che ha governato illegittimamente rubando i voti a Silvio? E se fosse vero che Veltroni è un camorrista che di notte andava a spargere i rifiuti nella città partenopea? E se fosse vero che tutte le menti più brillanti sono al governo, mentre a sinistra ci stanno solo i parassiti perdigiorno lavativi? E se fosse vero che chi non ha votato per Silvio è un coglione?

Ecco, se avete risposto “sì, è vero” ad almeno una di queste domande, probabilmente guardate troppo spesso il Tg4."

Fonte: http://www.prepuzio.com/2008/07/e-se-berlusconi-avesse-ragione.html/

scritto da on Diritti umani, Riflessioni d'autore

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Io sono per il diritto di essere, di esistere...per il diritto di decidere della propria vita e della propria morte. Per il diritto all'autodeterminazione, base fondante della propria libertà. Per tale motivo sono favorevole all'eutanasia, all'aborto e alla possibilità, in caso di malattie inguaribili o di stato vegetativo irreversibile, di poter decidere preventivamente il proprio destino.

Sostengo quindi il testamento biologico e la sua stesura attraverso una legge che lo regoli.

Qui metterò un esempio di testamento biologico che prossimamente firmerò e pubblicherò. Il mio futuro quindi sarà presto nero su bianco e tutti potranno leggerlo.

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Schema di testamento biologico

Io,sottoscritto/a………………………………………………………………………………….(nato/a a……………………….. (prov……..) il …….……………….. residente a ………………………………………………………………………………..
via ………………………………………………………………………………………
nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, e allo scopo di salvaguardare la dignità della mia persona, intendo con la presente esercitare in forma anticipata – ai sensi della Convenzione di Oviedo del 4 aprile 1997, resa esecutiva con la legge di autorizzazione alla ratifica 28 marzo 2001, n. 145, e in applicazione della sentenza della Suprema Corte di Cassazione n. 21748-07 - il diritto di autodeterminazione delle cure sanitarie sancito dall’art. 32 dalla Costituzione (“Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”).

PREMESSO CHE

- intendo anzitutto riaffermare con questo documento, che deve essere considerato come una vera e propria dichiarazione di volontà, il mio diritto, in caso di malattia, di essere adeguatamente informato delle diverse possibilità di cura e di poter scegliere fra di esse e al caso anche di rifiutarle, nel rispetto dei miei principi, della Costituzione e delle scelte di seguito indicate;

- intendo inoltre che le dichiarazioni contenute in questo documento abbiano valore anche nell’ipotesi in cui in futuro mi accada di perdere la capacità di decidere o di comunicare le mie decisioni ai medici curanti sulle scelte da fare riguardo ai trattamenti sanitari proposti;

- a tali fini prevedo la nomina di un fiduciario che si impegna a garantire lo scrupoloso rispetto

delle mie volontà e, se necessario, a sostituirsi a me in tutte le decisioni;

DICHIARO CHE

qualora io divenga incapace di intendere e di volere in modo permanente e fossi affetto da una malattia allo stadio terminale, o da una malattia o lesione cerebrale invalidante e irreversibile:

1 - non voglio essere sottoposto ad alcun intervento chirurgico o trattamento terapeutico se il loro risultato fosse, a giudizio di due medici, dei quali uno specialista nominato da me o dal mio fiduciario:

* prolungamento del mio morire;
* mantenimento di uno stato d’incoscienza permanente;
* mantenimento di uno stato di demenza avanzata;

2 - egualmente in tali casi non voglio essere sottoposto ad interventi comunemente definiti “di sostegno vitale” quali, ad esempio, l’alimentazione, l’idratazione e la ventilazione artificiale, interventi che se già iniziati debbono essere interrotti;

3- siano intrapresi tutti i provvedimenti atti ad alleviare le mie sofferenze, compreso l’uso di farmaci oppiacei, anche se essi dovessero avere come conseguenza l’anticipo della fine della mia vita.

DICHIARO INOLTRE CHE

- al momento della mia morte voglio/non voglio l’assistenza religiosa;

- voglio che il mio funerale avvenga con le seguenti forme:. ……………………………………………………………………….

- il mio corpo può/non può essere utilizzato per trapianti e per scopi scientifici e didattici;

- voglio/non voglio essere cremato/a e le mie ceneri, permettendolo la legge, siano/non siano disperse come segue …………………………………………………………………….

- voglio/non voglio essere lasciato/a morire nella mia abitazione;

- altre eventuali …………………………………………………………

NOMINA DEL FIDUCIARIO

Ai fini della attuazione delle volontà espresse nel presente documento nomino mio rappresentante fiduciario il sig/la sig.ra: ………………………………………………………………………………….(nato/a a……………………….. (prov……..) il …….…………………………. residente a ……………………………………………………………………………..
via ……………………………………………………………………………………….

il quale accetta la nomina e si impegna a garantire le volontà sopra espresse e a sostituirsi a me per tutte le decisioni che io non potessi prendere qualora perdessi la capacità di decidere per me stesso.

DISPOSIZIONI FINALI

Queste mie volontà, vincolanti per i medici, ai sensi di quanto disposto dalla citata sentenza n. 21748-07 della Cassazione, finché non saranno da me annullate o modificate con successiva dichiarazione anche verbale, sono depositate in originale presso….………………………….. e in copia presso l’Associazione Libera Uscita, ………………………………

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL’ATTO DI NOTORIETÀ

Noi sottoscritti, come sopra descritti, consapevoli che chiunque rilascia dichiarazioni mendaci è punito ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia, ai sensi e per gli effetti dell’art. 76 D.P.R. n. 445/2000, dichiariamo autentiche le nostre firme apposte in calce al presente testamento biologico, al quale alleghiamo copia fotostatica dei nostri documenti di identità.

Luogo e data ……………………………………………………………………..

Firma del dichiarante…………………………………………………………..…

Firma del fiduciario.……………………………………………………………………


scritto da on Palermo

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Sono passati 17 anni.  Alla vigilia dell'inizio della manifestazione in occasione della strage di Via D'Amelio (venerdì 17 luglio) non ero molto pessimista, diciamo che lo ero moderatamente. Pensavo che sarebbe sì stata una partecipazione blanda da parte della città per chiedere verità, per chiedere giustizia su fatti ancora avvolti da molti misteri, ma l'assenza quasi totale agli eventi dei cittadini palermitani mi ha davvero suscitato da un lato rassegnazione e dall'altra rabbia. Rassegnazione per l'andamento discendente  alla partecipazione di iniziative antimafia, rabbia perchè nonostante dei concittadini siano stati uccisi dalla mafia vengono sempre più dimenticati ogni giorno che passa. Eppure la Palermo dei funerali di Borsellino aveva sfogato la propria rabbia nei confronti delle istituzioni che nulla avevano fatto per proteggere i suoi uomini. Ricordo ancora il Presidente della Repubblica Scalfaro sottratto a stento dalla folla inferocità presso la cattedrale di Palermo. Dove è finita quella rabbia? Dove è finita quella voglia di giustizia? C'è bisogno davvero di sangue per far uscire fuori la dignità di questa città? Non sono bastate tutte le vittime di ogni ceto e di ogni professione? Non è bastato il sangue versato in ogni angolo di questa città? Una Palermo costellata da monumenti, targhe, corone di fiori e strade in ricordo dei caduti vittime di mafia. Mi chiedo se sia proprio questo ad aver reso assuefatta la gente alla normalità nell'avere lapidi e nomi in ogni luogo, in ogni struttura, scuole, sale e aereoporti.
Che strana coincidenza, 17 anni, venerdì 17, ultimo giorno in cui ho sentito un barlume di ottimismo. E' finita. Non so se tornerà in me la voglia di credere in questa città. Certo non smetterò di credere nei miei ideali, di lottare in cui credo. Voglio che si sappia da che parte sto! Non sto dalla parte di chi sostiene la politica che va a braccetto con la mafia. Non sto con coloro i quali la sostengono. Non sto con chi non crede nei valori di onestà e legalità. Io sto dalla parte di chi si batte per una libertà vera, di pensare e dire ciò che si vuole, nel rispetto della costituzione. Sto con chi sostiene il principio dell'autodeterminazione per ciò che riguarda il proprio corpo. Sto con chi sosiene le energie rinnovabili o a bassissimo impatto ambientale. Sto con chi si batte per una acqua pubblica. Non sto dalla parte di chi vuole uno stato pontificio, dove le regole vengono dettate dalle sacre scritture. Potrei continuare ancora ma non vorrei perdere il filo di questo mio articolo.

Il 18 luglio 2009 quindi è scomparsa in me ogni briciola di speranza su questa città. La manifestazione di tre giorni, partita con la marcia delle agende rosse (vedi sito per ulteriori dettagli) da Via D'Amelio a Castel Utveggio, ha portato a Palermo circa 500 persone provenienti da tuttà Italia, da Pordenone a Catania, Emilia Romagna, Marche, lazio, Campania, Basilicata, Calabria e ancora e ancora. Un successo da una parte ma un fallimento e una sconfitta dall'altra per Palermo che era rapresentata da circa il 20% o poco più.

Il 19 luglio è cambiato poco, solo il pomeriggio si è avuta una maggiore affluenza ma non basta a far gridare al successo. Gli interventi di personaggi noti e cittadini semplici si susseguono in quel luogo reso tristemente noto per la morte di Pa0lo Borsellino e la sua scorta e dimenticato proprio dai condomini del palazzo dove abitava la madre del magistrato palermitano. Infatti, all'appello di stendere un lenzuolo bianco dai balconi per esprimere solidarietà alle vittime di mafia e dire no alla  criminalità organizzata, si è avuta una misera risposta. Le facciate dei palazzi erano quasi vuote, 5 lenzuoli di cui uno dell'appartamento dei Borsellino. Col susseguirsi di interventi e testimonianze sempre più lacrime scendevano timidamente sulle guance dei presenti, occhi lucidi ovunque me compreso. L'intervento che mi ha colpito di più è stato quello di Pino Masciari, imprenditore calabrese che a causa della denuncia dei suoi estortori ha subito minacce di morte e ha dovuto lasciare la sua terra per vivere in luoghi segreti con tutta la sua famiglia, il quale salito sul palco col figlio di 10 anni spiegava con molta rabbia la sua storia e le sue scelte. "Ho scelto la strada della legalità grazie a te figlio mio, per darti un futuro migliore." Un dialogo fatto davanti a moltissime persone, una vera confessione a quattrocchi fatta di parole e di sguardi tra un padre e un figlio che forse capirà tra diversi anni le scelte del padre. A stento ho trattenuto le lacrime.

Servizio su Agenda rossa
Una Palermo che crede in tutto tranne che nella legalità e nella giustizia. Una città religiosissima, il festino prima di tutto, santa rosalia è a santuzza a cui tutti si appigliano. In ogni quartiere, ma che dico, in ogni anglo di ogni isolato vi è un'icona di qualche madonna o santo. In estate è un brulicare di feste religiose ma stranamente a questa religiosità, come in tutte le zone più povere di questo mondo si contrappone una forte incidenza criminale. Non a caso Riina si dichiara credente, legge la Bibbia e nelle sue pagine i pizzini fanno da segnalibro. Strano eh! se il mondo fosse tanto onesto quanto religioso...in Sicilia ci sarebbe il paradiso in terra. Ma si sa purtroppo la religione è un modo di cercare di porre la propria coscienza a posto. Basta una preghiera per avere l'indulgenza dei propri peccati. Io non mi sento la coscienza a posto, non ho fatto abbastanza nella mia vita per la società e cerco di trovare la pace in terra e non nell'aldilà, cerco di ripagare il mio disturbo attraverso un contributo alla società. Non sarà mai abbastanza ma almeno ci si impegna. Io non sono religioso, sono ateo, non ho visto dio, la madonna, gesù, santi e angeli. Ho visto però uomini sacrificare la propria vita per la società, li ho visti nei video, nelle foto. Ho visto la loro morte tra le lamiere e le carcasse delle loro auto. Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa e se vogliamo tornare indietro nel tempo ho visto Salvo D'acquisto. Ecco io credo in queste persone che sono andate incontro alla morte con paura ma nel coraggio e la consapevolezza che non sarebbe stato vano. Io credo nel calendario dei santi laici di Beppe Grillo ma non in quello di frate indovino. Una Palermo quindi tanto religiosa quanto mafiosa, che ha scelto il ruolo di giuda ma giuda di se stessa.

scritto da on Palermo

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Quando arrivai la prima volta mi affascinò, l'impatto fu da turista. Vedevo la parte visibile della città, la parte che tocca la gente appena arriva e finchè non la vive. Poi il destino ha voluto che vincessi un concorso e che mi trasferissi definitivamente. I primi mesi li passai sempre in giro affascinato dalla sua storia visibile dai resti delle civiltà che si sono susseguite e che hanno lasciato i segni sui volti dei cittadini. I  volti scuri di molte persone e i magnifici occhi azzurri delle ragazze palermitane (residuo della civiltà normanna).

Il tempo poi manifesto la vera identità di questa città. Una città fatta di persone che non amano la società, che non amano le regole, si vive alla bisogna senza pensare al futuro....tanto non capita a me. Una città fatta di persone dal vivere oggi senza pensare al domani. Del meglio io che gli altri, casa mia e poi il resto. Meglio l'uovo oggi che la gallina domani è il motto.

La città dove le forze dell'ordine si chiamano sbirri in modo naturale. Dove gli "sbirri" ormai si limitano solo a guardare senza intervenire, sarebbe oltretutto troppo oberoso visto che l'eccezione non è l'illegalità ma il contrario. Non capita raramente quindi che polizia passi accanto a posteggiatori abusivi o che vada a comprare nei mercati e senza scontrino. Che le corsie preferenziali siano usate normalmente da tutti e che la gente attraversi le strade ovunque.

Una città dove la pulizia è un optional, dove la spazzatura è ovunque nonostante le migliaia di operai della nettezza urbana.

Una città però religiosissima con le sue feste di quartiere e la giornata dedicata a Santa Rosalia in cui partecipano tutti indistintamente, da devoti a mafiosi. Si perchè la Palermo è soprattutto questa, un ambiente corrotto e deviato. Dove nessuno si ribella, anzi partecipa con piacere sedendosi a tavola con chi lavora per il non rispetto delle leggi. Dove non ci si indigna per nulla. I morti di mafia col tempo vengono sempre più dimenticati, non se ne parla più nelle scuole. Le scolaresche che arrivano a Palermo, in occasione della strage di Capaci e di via D'Amelio, sono quasi esclusivamente del resto d'Italia. Una Palermo che è assuefatta alle morti eccellenti e che preferisce rimanere con gli occhi chiusi e dimenticare piuttosto che lottare per migliorarsi. Una Palermo che preferisce convivere col malaffare piuttosto che scegliere la via della legalità e dare un futuro migliore ai propri figli.

Per questo la Palermo è quella di sopra per chi ci vive e quella di sotto per chi ci osserva dall'esterno.

scritto da on Informazione

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I pochi dubbi iniziali non mi insospettirono sulla vera situazione di Grillo. Poi venne la puntata di Exit dove Grillo fece un monologo evitando il dibattito. Poi arrivò l'articolo di un giornalista, lui lo evitò rifiutando di sottoporsi all'intervista proprio come fa oggi uno dei personaggi più inquietanti del panorama politico italiano: Berlusconi.

Poi vi sono i numerosi interrogativi posti sul sito disinformazione.it, dove viene fatta una fotografia della Casaleggio Associati che gestisce il Blog, gli spettacoli, i meetup di Grillo diventando di fatto l'Editore del comico ligure.

Interrogativi che mettono in discussione la libertà dello stesso comico, visti infatti i legami passati della Casaleggio Associati con la Telecom in relazione alla battaglia dello shareaction. Visti anche i legami finanziari con società estere che a sua volta investono nei settori bancario e petrolifero. Sarà per questo motivo che gli attacchi di Grillo nei confronti del signoraggio, quindi dei poteri forti si sia affievolito?

Un invito a grillo è quello naturalmente di rispondere a questi interrogativi e di tornare a parlare di signoraggio, poteri forti bancari, sovranità monetaria, OGM, ecc.

La mia stima naturalmente, per una persona che mi ha risvegliato da un lungo torpore in cui da sempre ero immerso, non decadrà mai ma i dubbi rimangono.

scritto da on Informazione

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Credo che Luttazzi abbia colto nel segno. L'unico punto debole delle organizzazioni criminali come di quelle industriali è il denaro. Guardate il video.

Adesso vi elenco i prodotti che maggiormente vengono pubblicizzati nelle reti mediaset.

"CHI FINANZIA LE TV DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E COME REAGIRE

Ognuno di noi, acquistando prodotti pubblicizzati sulle reti Mediaset, versa a fine anno una quota che è di molto superiore alla cifra del canone Rai. Per maggiori informazioni in merito vi consiglio di visitare il sito del "Movimento di Cunegonda".

Di seguito i principali "big spender" sulle reti Mediaset:

Alimentazione:
Sottaceti Peperlizia, Asiago formaggio, Frutta Yo Valfrutta, Valle degli Orti, Riso Scotti, Surgelati Orogel, Patasnella, Grana Padano, Prodotti Nestlè, Legumi Bonduelle, Hard discount LIDL, Palmera Tonno, Novi Cioccolato, Casa Modena, Mulino Bianco, Kit Kat, acque Vera / San Benedetto / Ferrarelle / Levissima / Panna / Uliveto / Rocchetta / Vitasnella.

Articoli per la casa:
Soft Lavatrice, Dash, Anitra WC, Svelto, Calfort, Smac detergenti, Pronto Detergenti, Hoover Elettrodomestici, Pril 3 in 1 Perfect, Vernel ammorbidente.

Per lei e per lui:
Oil of Olaz, prodotti l’Oreal, Tena Lady Mini, Bilba Cadey, Cosmetici HQ, Lines Idea Petalo Blu, Nivea Creme, Calzedonia Calze, Garnier prodotti di bellezza.

Prodotti editoriali:
Corriere della Sera, Espresso, Panorama, Cosmopolitan, Il Giornale, Vanity Fair, Donna Moderna.

Auto:
Renault, Opel.

Carburanti:
Q8.

Telefonia:
Tele2, Wind, Tre Videofonia.

Grande distribuzione:
Supermercati LIDL, Unieuro."

Fonte: www.scrivi.com